Archivi del giorno: dicembre 28, 2015

Aeronautica Militare: un anno fa i soccorsi al traghetto Norman Atlantic

Roma, 28 dicembre 2015 – Era l’alba del 28 dicembre 2014 quando il traghetto italiano Norman Atlantic in navigazione nel Mar Adriatico, ha dichiarato emergenza a causa di un incendio divampato a bordo.

Era l’inizio di un dramma che avrebbe tenuto con il fiato sospeso l’intera nazione.  Uno dei soccorsi più lunghi e complessi che gli uomini dell’Aeronautica Militare, i primi ad intervenire sul posto, abbiano dovuto affrontare.

E’ passato un anno, ma negli occhi e nelle parole degli equipaggi di volo intervenuti, è ancora estremamente vivo il ricordo di quei momenti.

Allertati dal Comando Operazioni Aeree – Rescue Coordination Center di Poggio Renatico (Ferrara), due elicotteri del’84° Centro C/SAR (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) di Gioia del Colle (Bari), sono immediatamente decollati per poi essere raggiunti da un terzo HH-139 dell’85° Centro C/SAR di Pratica di Mare.

Le condizioni meteo e le alte colonne di fumo hanno reso i soccorsi particolarmente difficili “Il vento a raffiche, le onde alte diversi metri che facevano rollare e beccheggiare la nave, le colonne di fumo che impedivano la vista dell’obiettivo per calare il verricello aumentavano le difficoltà in maniera quasi proibitiva per i soccorsi che invece sono stati effettuati senza tregua e ai limiti delle possibilità” racconta uno degli aero-soccorritori intervenuti.

Il personale azzurro ha lavorato giorno e notte senza soste. Grazie all’utilizzo dei visori notturni (NVG – Night Vision Goggles), di cui è dotata l’Aeronautica Militare, gli equipaggi di volo hanno potuto infatti continuare il recupero dei passeggeri anche durante la notte.

Il traghetto in fiamme con un elicottero che tenta un recupero

Il traghetto in fiamme con un elicottero che tenta un recupero

Gli elicotteri SAR dell’Aeronautica Militare oltre alle attività di soccorso hanno effettuato, a turno, anche da “On Site Commander”, per coordinare in volo tutte le attività di soccorso e gli assetti impiegati. La figura dell’On Site Commander dell’Aeronautica Militare fu utilizzata, per esempio, anche durante i soccorsi ai passeggeri della Costa Concordia.

I soccorsi dell’Aeronautica Militare al traghetto “Norman Atlantic” si sono chiusi con 25 ore di volo in condizioni estreme, 56 naufraghi recuperati e tratti in salvo e cinque aeroporti mobilitati (Pratica di Mare, Gioia del Colle, Lecce, Brindisi, Sigonella).

La notte del primo gennaio, gli elicotteri dell’AM erano di nuovo in volo per soccorrere un altro traghetto, la New Ezadeen.

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Fonte e immagini: Aeronautica Militare

Marina Militare: un anno fa il naufragio del Norman Atlantic, 427 persone salvate

Roma, 28 dicembre 2015 – Esattamente un anno fa, 28 dicembre 2014, è l’alba quando dirama la notizia di un grave incendio scoppiato a bordo del traghetto di bandiera italiana Norman Atlantic, con circa 500 persone a bordo, mentre navigava da Igoumenitsa (Grecia) ad Ancona. La nave si trova nel Canale d’Otranto, a circa 30 miglia dalla costa italiana. Le condizioni meteorologiche nella zona sono estreme, mare in burrasca, con onde di 6 metri e venti fino a 40 nodi (75 km/h).

La macchina dei soccorsi scatta immediatamente. Mentre gli elicotteri della Marina della base Aeromobili di Grottaglie prendono il volo per verificare la situazione sulla scena d’azione, quelli pesanti EH-101 della base di Catania si preparano al decollo per raggiungere l’area. Negli stessi istanti la nave anfibia San Giorgio, in porto a Brindisi, richiamato a bordo l’equipaggio, buona parte a casa per le festività, salpa immediatamente e dirige alla massima velocità verso il Norman Atlantic. Poco dopo partirà da Taranto anche il cacciatorpediniere Durand de La Penne.

Dopo poche ore i mezzi in zona sono numerosi ma è soprattutto la massiccia presenza della componente aerea che si rivela determinante per l’esito delle operazioni: dodici elicotteri, di cui 7 della Marina Militare, 2 del corpo delle Capitanerie di Porto e 3 dell’Aeronautica Militare, insieme a due aerei della Capitaneria di Porto e uno dell’Aeronautica. Tra i mezzi navali, oltre al San Giorgio e al Durand de La Penne, 3 motovedette della Guardia Costiera, 5 rimorchiatori civili e 9 navi mercantili.

La prima preoccupazione, fin dalle fasi iniziali è di riuscire a evacuare dalla nave i naufraghi nel minor tempo possibile, anche per la preoccupazione che la nave possa capovolgersi.

Nelle ore che seguono, quindi, si compie un’impresa storica nel suo genere, un intervento difficilissimo, con il recupero di 427 persone, la maggioranza dei quali con gli elicotteri, mentre soffiano venti di burrasca, su una nave sotto incendio, con le fiamme che lambivano, a volte, anche i ponti superiori.

SAR Norman Atlantic

SAR Norman Atlantic

Punto di forza dell’imponente operazione di soccorso, la nave anfibia San Giorgio, sede del comando, coordinamento e controllo dell’attività. A bordo del San Giorgio si trova lo staff del 3° Gruppo Navale, al comando del contrammiraglio Pierpaolo Ribuffo. La nave anfibia naviga nelle immediate vicinanze del Norman Atlantic. Sul suo ponte di volo si susseguono senza sosta i decolli e gli appontaggi degli elicotteri EH-101, capaci di trasbordare fino a venti naufraghi alla volta, ininterrottamente, durante la notte e nonostante le condizioni meteorologiche estreme. Gli elicotteri svolgeranno complessivamente 149 ore di volo. Il trasbordo dei naufraghi dal traghetto termina alle 14.45 del 29 dicembre, quando inizia la fase successiva, con la presa a rimorchio della nave in fiamme, per il trasferimento nel porto di Brindisi.

Il successo dell’operazione è dipeso in gran parte dall’azione di due componenti fondamentali della Marina, quella aerea e quella navale, unitamente ai mezzi del corpo delle Capitanerie di Porto e dell’Aeronautica. Altro punto di forza il trasbordo sul traghetto, fin dalle fasi iniziali dell’intervento, tramite elicottero, di due aero soccorritori dell’Aeronautica, seguiti da un team di soccorso della Marina, con un pilota, un medico e un operatore sanitario. Ciò ha permesso di mantenere un contatto diretto, grazie a un telefono satellitare, una visione effettiva e tempestiva di quello che succedeva a bordo della nave in fiamme.
La Marina ha concluso il suo intervento, la sera del 30 dicembre 2014, quando nave San Giorgio è giunta nel porto di Brindisi dove, in condizioni meteorologiche proibitive per la temperatura prossima allo zero, con neve e vento forte, ha ormeggiato. A bordo aveva 215 naufraghi della Norman Atlantidi cui 184 recuperati direttamente e 31 trasbordati da nave Durand de La Penne.

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Fonte e immagini: Marina Militare

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