Archivi del giorno: marzo 12, 2015

Kosovo: cambio al vertice del gruppo supporto aderenza italiano

Kosovo: il tenente colonnello Enzo Dursi lascia il comando del GSA  al tenente colonnello Marco Vantaggi.

Peć/Peja (Kosovo), 12 marzo 2015 –  Ieri mattina  presso la base militare  “Villaggio Italia” dove ha sede il Multinational Battle Group West, si è svolta la cerimonia di cambio alla guida del Gruppo Supporto Aderenza (GSA), tra il battaglione logistico Ariete di Maniago (PN) e l’8° reggimento trasporti di Remanzacco (UD). Il tenente colonnello Enzo Dursi lascia il comando del GSA  al tenente colonnello Marco Vantaggi.

Il battaglione logistico “Ariete”, rinforzato da elementi di altre unità fra cui il reparto mezzi mobili campali di Maddaloni (CE) e che, dopo sei mesi di intensa attività operativa rientra in Italia, è stato impiegato in numerose attività CIMIC (Civil MIlitary Cooperation – Cooperazione Civile-Militare) a favore dei progetti di capacity building indirizzati alle istituzioni locali. Tra le molte attività svolte meritano di essere citati i corsi per l’abilitazione dei disinfettori di varie strutture locali, tra cui l’ospedale civile di Peć/Peja e la distribuzione di materiali ed attrezzature donati da organizzazioni non governative nazionali a favore delle paritetiche locali. Il battaglione logistico ha inoltre effettuato importanti lavori di miglioramento dei dispositivi di sicurezza presenti presso il monastero Visoki di Decane.

Il colonnello Carlo Cavalli, comandante del Multinational Battle Group West, ha espresso il suo ringraziamento agli uomini del battaglione logistico Ariete ed ha augurato buon lavoro all’8° reggimento trasporti dicendosi sicuro che la sua lunga esperienza in missioni nazionali e all’estero sarà preziosa per portare a termine la missione.

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Fonte: contingente italiano in Kosovo

I RIS ricostruiscono il DNA di d’Annunzio: un grande traguardo scientifico al servizio della cultura

I RIS di Cagliari elaborano il DNA di Gabriele d’Annunzio partendo dalle tracce biologiche del poeta

Cagliari, 12 marzo 2015 – Per la prima volta, una ricerca condotta su tracce biologiche di quasi un secolo fa – elaborata dal Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Cagliari in collaborazione con la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera – ha prodotto un risultato di rilievo nel panorama scientifico internazionale e di grande valore storico e culturale.

Il lavoro dei RIS – attraverso metodi comunemente impiegati nella genetica forense – è iniziato con l’analisi di tracce biologiche rinvenute sulla superficie di alcuni oggetti personali appartenuti al vate: un fazzoletto bianco conservato nella cassetta di sicurezza dell’archivio generale insieme alle lettere che la contessa Olga Levi Brunner scriveva a Gabriele d’Annunzio, suo amante, e uno da spazzolino da denti  in avorio e setole naturali conservato alla prioria, la casa-museo del poeta.

I reperti sono stati sottoposti a esami più approfonditi che hanno rivelato la presenza di tracce biologiche, in seguito prelevate dai RIS e confrontate con il DNA estratto dal tampone salivare di un discendente in linea maschile di Gabriele d’Annunzio, Federico d’Annunzio. Dai risultati delle indagini è emerso che solo i residui organici rinvenuti sul fazzoletto sono di origine maschile, probabilmente provenienti dal liquido seminale. Dalle medesime tracce è stato estratto un profilo genotipico di sesso maschile completo di 16 marcatori del DNA. Grazie alla trasmissione del cromosoma Y pressoché invariato attraverso le generazioni, il confronto tra i reperti biologici analizzati e il tampone salivare del pronipote di d’Annunzio ha confermato l’appartenenza al poeta delle tracce rinvenute sul fazzoletto.

Il valore storico di queste indagini è messo in luce dalle parole del presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri “Il Vittoriale aveva già avuto una straordinaria collaborazione dai RIS di Cagliari quando, pochi anni fa, con i loro macchinari riuscirono a leggere correzioni altrimenti illeggibili: una tecnica che ha rivoluzionato le possibilità degli studi filologici. Oggi abbiamo quest’altra dimostrazione della loro straordinaria capacità scientifica, che sarà preziosa per i reparti di indagine criminologica, e per gli storici, di tutto il mondo. A chi mi chiede se questa scoperta abbia una qualche utilità per il Vittoriale, rispondo che il nostro scopo statutario è “conservare e valorizzare la figura e l’opera di Gabriele d’Annunzio”. Lo abbiamo fatto – in questi ultimi sei anni – portando i visitatori da 140.000 a 190.000, chiudendo i bilanci in attivo, acquisendo documenti e cimeli, aprendo tre nuovi musei e contribuendo a cambiare l’immagine di d’Annunzio da quella di protofascista decadente a quella di libertario modernizzatore. Lo abbiamo fatto, ora, fissando il suo DNA. Nessuno vuole clonare d’Annunzio, ma nessuno può sapere quali saranno le evoluzioni della scienza e della società: è bene che quel DNA sia stato rilevato”.

L’importanza scientifica di tali studi si individua nella precisione e nell’avanguardia degli strumenti a disposizione dei RIS che sono stati capaci di sintetizzare e analizzare – per la prima volta – tracce biologiche risalenti al secolo scorso. Un brillante risultato tecnico-scientifico frutto delle elevate professionalità e delle capacità analitiche offerte dalla struttura tecnico-scientifica dell’Arma dei Carabinieri.

L’interesse tecnico-scientifico verteva nel testare le metodiche analitiche, comunemente impiegate dal RIS-Carabinieri di Cagliari, su un reperto quasi centenario, recante solo tracce biologiche non evidenti e non sottoposto a particolari condizioni di conservazione.  Il fazzoletto, storicamente riconducibile a Gabriele D’Annunzio, presentava, almeno in linea teorica, queste caratteristiche inoltre era possibile, se si fosse riusciti a tipizzare il cromosoma Y, confrontarlo con quello estratto da un discendente patrilineare: Federico D’Annunzio pronipote del poeta. In altri termini significava risolvere un “cold case” per un “reato” datato un secolo fa. I risultati ottenuti consentono di affermare che il caso è risolto; la validità, l’importanza ed il rigore delle tecniche impiegate saranno verificate dalla comunità scientifica internazionale al cui esame saranno sottoposte mediante l’invio di comunicazione scientifica ai più rigorosi giornali del settore.

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Fonte: Arma dei Carabinieri

Aeronautica Militare: trasporto sanitario urgente per trapianto renale

Un velivolo del 31° stormo ha trasportato un paziente bisognoso di trapianto urgente da Napoli a Pisa.
001 Falcon 900
Ciampino, 12 marzo 2015 – ​​​Nella serata di martedì 10 marzo la sala situazioni del comando squadra aerea ha allertato la sala operativa del 31° stormo di Ciampino, ordinando l’immediata esecuzione di un volo ospedale in favore di un uomo in imminente pericolo di vita. La missione prevedeva un primo scalo a Napoli Capodichino per imbarcare un paziente di 44 anni, affetto da insufficienza renale cronica in fase terminale, per cui si era reso disponibile un organo compatibile presso il centro trapianti di Pisa. L’uomo doveva raggiungere il centro entro e non oltre le sei ore dalla chiamata ed ha viaggiato con il supporto di apparecchiature sanitarie di sostegno.

Dopo una sosta di soli cinque minuti presso lo scalo partenopeo, il Falcon 50 del 31° stormo è quindi ripartito con il paziente a bordo alla volta dell’aeroporto di Pisa San Giusto dove è atterrato alle 22:30 locali, consentendo il rispetto delle ristrette tempistiche necessarie al centro trapianti per poter procedere con l’intervento.

Gli aeromobili del 31° stormo di Ciampino sono utilizzati per il trasporto di Stato e per missioni di pubblica utilità quali il trasporto sanitario di ammalati, traumatizzati gravi e di organi per trapianti, nonché per interventi a favore di connazionali comunque in situazioni di rischio. Quest’ultima attività, dato l’imminente pericolo di vita dei pazienti trasportati, impone un livello di prontezza ventiquattro ore al giorno, 365 giorni l’anno.

Dall’inizio del 2015, i velivoli dell’Aeronautica Militare hanno effettuato numerosi voli per trasportare pazienti bisognosi di cure urgenti, spesso in imminente pericolo di vita, su tutto il territorio nazionale, in particolare a favore delle isole. Oltre ai Falcon del 31° Stormo (F50 e F900), costantemente impegnati in questo tipo di attività, prezioso è stato l’apporto dei C130 della 46^ brigata aerea, capaci di imbarcare anche delle ambulanze, in casi in cui il paziente necessiti di un particolare supporto, nonché degli elicotteri del 15° stormo C.S.A.R. (Combat Search and Rescue), caratterizzati da una grande versatilità di impiego. Dall’inizio dell’anno ad oggi, la flotta dell’A.M. ha totalizzato, per questo tipo di esigenze, oltre 270 ore di volo. ​

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Fonte: 31° Stormo - Ciampino (Rm)
(capitano Ida Casetti)

Il capo di SMA in visita a Pantelleria e Lampedusa

Il generale Preziosa ha visitato i reparti A.M. delle due isole, accompagnato dal comandante della squadra aerea, dal direttore della D.I.P.M.A. e dal comandante del 37° stormo.

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