Grazie all’impiego di sistemi di ultima generazione è stato possibile condurre attività di ricerca ad alte profondità. Le considerevoli prestazioni dei sensori imbarcati sul AUV (Autonomous Underwater Vehicle) HUGIN 1000, di cui l’Unità è stata di recente dotata, hanno permesso di esplorare un’area di circa 4 miglia quadre a largo del golfo di Olbia, con un ottimo livello di definizione.
La Marina Militare, attraverso l’impiego dei cacciamine, svolge costantemente attività di monitoraggio e mappatura del fondale marino al fine di individuare possibili relitti, ordigni bellici inesplosi o altri ostacoli sommersi che possano compromettere la sicurezza della navigazione.
Il cacciamine Vieste è un’unità della Classe Lerici, equipaggiata con sistemi ed apparecchiature che consentono di determinare, con precisione, la presenza sul fondale marino di mine e di oggetti di diversa natura e dimensioni.
Questa tipologia di unità, che imbarca anche un nucleo di palombari, è dotata di camera iperbarica e consente un’ampia versatilità operativa che si può definire dual-use, proprio per il suo doppio impiego sia nel campo militare che a supporto dell’intera collettività civile nella ricerca e monitoraggio ambientale od anche nella ricerca e soccorso.
Nave Vieste è stata di recente sottoposta ad un programma di ammodernamento, divenendo la prima unità della Marina Militare ad essere equipaggiata con un veicolo autonomo di ultima generazione, capace di effettuare ricerche su alti fondali.
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