Archivi del giorno: giugno 3, 2014

Polizia e psicologia: da 21 anni insieme al servizio della sicurezza

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Roma, 3 giugno 2014 – Una task force di psicologi di polizia si è riunita questa mattina a Roma presso la scuola superiore di polizia per fare il punto sul contributo scientifico offerto negli ultimi vent’anni nella Polizia di Stato e per proporre le future strategie legate al miglioramento del benessere e della qualità del servizio dei poliziotti e delle attività legate alla sicurezza.

Pansa Al convegno, introdotto dal capo della polizia, direttore generale della pubblica sicurezza, prefetto Alessandro Pansa, erano presenti i rappresentanti del mondo accademico e scientifico e i vertici di tutte le forze di Polizia e militari.

Gli interventi hanno tracciato il profilo e la specificità del contributo psicologico all’interno del dipartimento della pubblica sicurezza nei vari ambiti di applicazione sul tema della sicurezza. Di particolare rilievo i nuovi approcci metodologici per la formazione degli operatori addetti all’ordine pubblico e il contributo della ricerca scientifica nelle strategie di contrasto al fenomeno della violenza nelle manifestazioni sportive.

Sono stati approfonditi, inoltre, i temi relativi al lavoro specialistico svolto a tutela dei minori abusati e delle vittime della violenza di genere e il supporto investigativo per il contrasto alla pedopornografia on-line, i processi di selezione e formazione degli agenti sottocopertura interforze impegnati nelle operazioni antidroga in Italia e all’estero e la gestione psicologica dei collaboratori di giustizia e delle loro famiglie, le tecniche di comunicazione utilizzate per migliorare la qualità del servizio degli operatori addetti alle sale operative del 113.

In ultimo sono stati presentati i dati, di notevole interesse scientifico, sulle attività di selezione e di supporto psicologico che impegnano gli psicologi di polizia a garanzia della sicurezza interna di tutti i poliziotti impegnati sul territorio.

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Fonte: Polizia di Stato


Operazione GameOver Zeus: polizia di stato e FBI smantellano una rete di pc “zombie”

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Roma, 3 giugno 2014 – La Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche – C.N.A.I.P.I.C. – congiuntamente all’FBI statunitense e con il coordinamento dell’European Cyber Crime Centre (EC3) di Europol, hanno condotto una complessa operazione internazionale che ha portato allo smantellamento di una Botnet, ossia una rete di pc “zombie”.

Il nome dato all’operazione è GameOver Zeus dal virus informatico utilizzato per infettare i computer delle vittime. Il suddetto malware, che rientra nella categoria dei cosiddetti trojan bancari, permetteva il totale controllo da remoto della macchina infetta permettendo all’attaccante di carpire informazioni sensibili quali ad esempio le credenziali per l’autenticazione a servizi di banking online o per lanciare attacchi di tipo DDoS (Distributed Denial of Service).

Zeus era anche utilizzato per installare il ransomware denominato Cryptolocker, ovvero un programma malevolo in grado di criptare i dati presenti sui PC delle vittime alle quali veniva poi richiesto il pagamento di un riscatto per la decrittazione (dall’inglese ransom=riscatto, estorsione). In Italia sono stati individuati oltre 160 nodi trust della rete Game Over Zeus mentre il numero di Pc infettati si stima intorno alle 10.000 unità. L’attività svolta dal personale del C.N.A.I.P.I.C., coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha permesso, attraverso particolari attività di indagine e innovativi sistemi tecnici, di inibire a livello DNS la risoluzione dei domini utilizzati dal trojan per le comunicazioni dei comandi inviati dai Bootmaster, veri e propri amministratori occulti della rete, ai computer zombie dall’analisi dei dati raccolti sarà possibile identificare le vittime italiane.

Oltre a Italia e Stati Uniti, l’operazione ha visto coinvolte le polizie di Ucraina, Regno Unito, Germania, Giappone, Francia, Olanda e Canada. In questi ultimi due paesi, in particolare, è stato eseguito il sequestro di alcuni server dell’infrastruttura creata per la diffusione di zeus e cryptolocker.

Si stima che il numero dei computer infetti a livello globale sia compreso tra 500.000 e 1 milione di unità mentre il danno economico si aggira intorno ai 100 milioni di euro.

Il CNAIPIC

Nel quadro delle strategie di protezione delle infrastrutture critiche informatizzate, l’istituzione, all’interno del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) si propone come modello operativo di assoluto carattere innovativo, anche in relazione al contesto internazionale.

Ai sensi dell’art. 7 bis della legge 31 luglio 2005 n. 155 (che ha convertito con modificazioni il decreto legge 27 luglio 2005 n. 144, recante “Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) il CNAIPIC è incaricato, in via esclusiva, dello svolgimento di attività di prevenzione e contrasto dei crimini informatici, di matrice criminale comune, organizzata o terroristica, che hanno per obiettivo i sistemi informatici o le reti telematiche a supporto delle funzioni delle istituzioni e delle aziende che erogano o gestiscono servizi o processi vitali per il Sistema Paese, convenzionalmente definite infrastrutture critiche informatizzate e che, sempre ai sensi della citata norma di legge, sono state individuate come tali con il decreto del Ministro dell’Interno del 09 gennaio 2008.

Il CNAIPIC interviene, quindi, in favore della sicurezza di una gamma di infrastrutture connotate da una criticità intersettoriale (in virtù dei sempre più stretti vincoli di interconnessione ed interdipendenza tra i differenti settori infrastrutturali) e su una tipologia di minaccia che può avere tanto un’origine extraterritoriale quanto una proiezione ad “effetto domino” e transnazionale delle sue conseguenze.

Il modello operativo si fonda, inoltre, sul principio delle partnership “pubblico-privato”: il CNAIPIC, infatti, assume (mediante un Sala operativa disponibile h24 e 7 giorni su 7) una collocazione centrale all’interno di un network di realtà infrastrutturali critiche (istituzionali ed aziendali), ed opera in stretto collegamento con organismi di varia natura (nazionali ed esteri), impegnati tanto nello specifico settore quanto sul tema della sicurezza informatica, con i quali intrattiene costanti rapporti di interscambio informativo e provvede (attraverso Unità di intelligence e di analisi) alla raccolta ed all’elaborazione dei dati utili ai fini di prevenzione e contrasto della minaccia.

Il suddetto rapporto di partenariato trova il proprio momento di formalizzazione nella stipula di specifiche convenzioni; dal 2008 ad oggi sono state stipulate convenzioni, tra le altre, con i seguenti enti ed aziende: ENAV, Terna, ACI, Telecom, Vodafone, FFSS, Unicredit, RAI, Consob, Ansa, ATM – Azienda Trasporti Milanesi, ABI, Banca d’Italia, SIA SSB, Intesa Sanpaolo, Enel, Finmeccanica, H3G, Atac,

All’interno del CNAIPIC è inoltre operativo l’ufficio del punto di contatto italiano per le emergenze tecnico-operative connesse al verificarsi di episodi di criminalità informatica transnazionale, secondo quanto stabilito dalla Convenzione sul Cybercrime sottoscritta a Budapest il 23 novembre 2001.

Il punto di contatto opera 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, all’interno della rete High Tech Crime costituita in ambito G8, e successivamente estesa al Consiglio d’Europa.

La rete ha quale scopo primario la pronta risposta alle richieste di c.d. freezing dei dati all’omologa struttura, in attesa della formalizzazione tramite rogatoria o MLAT.

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Fonte: Polizia di Stato


Il capo di stato maggiore della difesa ringrazia il personale delle Forze Armate

Roma, 3 giugno 2014 – Il capo di stato maggiore della difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ieri, nel ringraziare il presidente della repubblica e il ministro della difesa per le loro parole, ha esteso al comandante della parata ed a tutti i partecipanti il suo personale apprezzamento per la riuscita della tradizionale rivista, che rappresenta la Festa della Repubblica e di tutti gli italiani e che è stata condotta con sobrietà ed in linea con i numeri e i costi sostenuti nella edizione del 2013.

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Fonte: Stato Maggiore della Difesa


Libano: i caschi blu italiani celebrano la festa della repubblica

Shama (Libano), 3 giugno 2014 – Anche il contingente italiano di UNIFIL, attualmente su base Brigata Ariete, ha ricordato oggi, con una significativa cerimonia, il 68° Anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana.

Ieri mattina, al termine dell’alzabandiera, il comandante del Sector West di UNIFIL, generale Fabio Polli, davanti allo schieramento dei caschi blu italiani della Joint Task Force Lebanon, ha deposto una corona d’alloro al cenotafio della base Millevoi di Shama, in memoria dei militari che in ogni tempo e luogo hanno perso la vita al servizio della patria.

A seguire, dopo l’onore ai caduti, è stata data lettura dei messaggi augurali provenienti dalle autorità istituzionali per l’occasione.

Analoga cerimonia si è svolta anche presso la base di Al Mansouri, sede di ITALBATT, unità di manovra del contingente italiano costituita da personale del Reggimento Lancieri di Novara (5°) agli ordini del colonnello Elio Babbo.

In questa giornata così importante per l’Italia, le semplici ma significative celebrazioni hanno evidenziato il profondo legame tra il personale delle Forze Armate Italiane impiegato in Libano nella missione UNIFIL e la Nazione stessa che, tramite i messaggi della più alte cariche dello Stato, ha espresso il sostegno a tutti i militari in servizio all’estero.

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Fonte: contingente italiano in Libano


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