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Roma 08 aprile 2020 – Il capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli ha ricevuto il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e il ministro della Salute Roberto Speranza, in visita al Policlinico di Roma “Celio”, dove è stato effettuato un sopralluogo alle strutture in occasione del recente avvio di straordinari interventi infrastrutturali  tesi ad un rapido incremento delle capacità attualmente esprimibili.

L’intervento nel suo complesso, progettato in sinergia con la Regione Lazio e il commissario straordinario per l’emergenza, prevede una espansione delle attuali capacità ricettive fino a 120 posti letto, di cui 30 modulabili tra terapia intensiva e subintensiva che successivamente potranno essere incrementati a 150 e 50.

Nell’insieme dell’implementazione è previsto anche il completamento delle dotazioni del Policlinico, specialmente in termini di attrezzature medicali specialistiche per la terapia intensiva e per la subintensiva, l’avvio dei lavori infrastrutturali ed impiantistici su 5 fabbricati preesistenti con il potenziamento della centrale di fornitura di gas e aria medicale che, svolti sotto la supervisione del  comandante del Comando Logistico dell’Esercito, saranno effettuati dagli assetti del Genio militare dell’Esercito e dell’Aeronautica (6° Reggimento Pionieri dell’Esercito e 2° reparto genio – 8° Gruppo Genio Campale dell’Aeronautica Militare).

Tale iniziativa deriva dallo sforzo profuso dalla Difesa e più in particolare dalla Sanità militare a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale nel contrasto all’emergenza COVID che ha visto, sin dall’inizio dell’emergenza, l’immediata operatività del Policlinico di Roma “Celio” quale imprescindibile elemento di riferimento istituzionale come HUB COVID-HOSPITAL teso a garantire una risposta immediata alle esigenze sanitarie dei cittadini.

Nell’ambito della gestione dell’emergenza, il policlinico di Roma “Celio”, è pienamente  inserito nella rete del Sistema Sanitario Regionale, grazie ad un accordo quadro siglato nel 2017 e convenzioni attuative del 2019 che consentono di mettere a disposizione della cittadinanza le proprie capacità di ospedalizzazione con 40 posti letto e di diagnostica per fornire un contributo nell’abbattimento delle liste di attesa e anche con positivi ritorni per lo sviluppo delle competenze del personale sanitario militare.

A partire dallo scorso 16 marzo, sulla base delle direttive emanate dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito e in collaborazione con l’Istituto “Spallanzani”,  è già stata attivata un’area dedicata all’esigenza con 36 posti letto di cui 6 per la terapia intensiva, ove operano 39 ufficiali medici e 61 sottufficiali infermieri. In particolare, il nosocomio militare ha messo a disposizione anche del S. Giovanni Addolorata, le proprie capacità di ricovero e cura nei settori clinici d’urgenza.

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